Mercoledì, 22 Febbraio 2017 09:06

CdT: Permessi, ora indaga anche il Parlamento

La Gestione designa una sottocommissione con i capigruppo di PLR, Lega, PPD, PS, UDC e il verde Denti Il rapporto diretto ed esclusivo con il Controllo cantonale delle finanze – Ci saranno anche esperti esterni

A Bellinzona c’è già aria di carnevale, capannoni e tendine sono pronti per la festa che scatterà domani sera. Ma ieri mattina in Commissione della gestione si è fatto sul serio. Sotterrata (fino a quando, lo vedremo) l’ascia di guerra politica e stemperati i toni, il gremio è riuscito a trovare all’unanimità un punto d’equilibrio sull’affaire dei permessi falsi che sta scuotendo palazzo e il Dipartimento delle istituzioni. Ad annunciare le scelte, nel corso di una conferenza stampa convocata d’urgenza sul mezzogiorno, è stato il presidente della Gestione Walter Gianora : «Abbiamo deciso di istituire una Sottocommissione denominata Permessi». Al suo fianco, in religioso silenzio, i membri della stessa, i capigruppo dei partiti rappresentati in Gran Consiglio: Alex Farinelli (PLR), Fiorenzo Dadò (PPD), Ivo Durisch (PS), Gabriele Pinoja (La Destra), per la Lega al tavolo c’era Michele Guerra in rappresentanza del capogruppo Daniele Caverzasio . Il sesto membro è il deputato dei Verdi Franco Denti . Ma ieri a parlare è stato esclusivamente Gianora, che ha illustrato l’accordo sottoscritto al termine di una seduta di quasi tre ore contraddistinta, si dice, da un clima improntato alla collaborazione. La Sottocommissione Permessi si riunirà in seduta costitutiva al termine delle ferie di carnevale e sarà chiamata a designare il proprio coordinatore. Questo sarà già un momento delicato. Ma per ora a questa fattispecie nessuno vuole pensare troppo, ma da subito si sa che i sei non intendono lasciare nulla al caso. In primis perché si faranno dare una mano da «esperti esterni indipendenti di comprovata competenza nazionale», un obiettivo che, ad oggi, non può essere ancora accompagnato da nomi e cognomi. Quello che è certo, ed è una facoltà espressamente prevista dalla legge, è che la Sottocommissione che è una emanazione della Gestione, farà valere l’esercizio dell’alta vigilanza nei confronti del Governo e dell’Amministrazione. Per questo esercizio, da subito, «intende avvalersi dell’ausilio del Controllo cantonale delle finanze in maniera esclusiva». Le decisioni sono state comunicate alla stampa e solo oggi saranno oggetto di valutazione da parte del Governo che, però, non potrà far altro che prendere atto della scelta. Come d’altronde lo stesso Esecutivo aveva informato prima i media del Parlamento della scelta di avviare un audit avvalendosi dell’ex consulente giuridico del Governo Guido Corti e del già collaboratore di Luigi Pedrazzini, ovvero Pierluigi Pasi. L’incarico a questi due, di competenza esclusiva del Governo, è atteso nella giornata di oggi, salvo ripensamenti dell’ultima ora.
Dal canto suo la Gestione non lesina critiche ed «esprime perplessità sulla scelta dei periti indicati per l’audit del Consiglio di Stato, auspicando figure garanti di una maggiore indipendenza e lontane dall’Amministrazione e da schieramenti politici». Se questo avrà ripercussioni o meno, si scoprirà nella giornata di oggi. La Gestione per il momento ha deciso di non sollecitare l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta, come pure di non avviare formalmente un proprio audit. Ma la Sottocommissione, da subito, tiene aperte più porte e «si riserva di estendere le verifiche ad altri settori sensibili dell’Amministrazione e di valutare le modalità di controllo all’interno dell’Amministrazione». E, dopo aver bacchettato il Governo, lancia un messaggio anche al direttore delle Istituzioni Norman Gobbi chiedendogli di «congelare la riorganizzazione della Sezione della popolazione al fine di poter tener conto delle risultanze delle verifiche che verranno espletate». Il decollo della riorganizzazione è previsto per il prossimo 1. aprile.
Gianora è stato bombardato di domande da parte dei giornalisti, ma non ha potuto aggiungere nulla dato che l’ora delle scelte e dei quesiti da sottoporre al Controllo cantonale delle finanze scatterà solo nella settimana del 6 marzo. Impossibile, al momento, indicare quanto durerà questa sorta di indagine di parlamentari ed esperti.
 
di Gianni Righinetti, Corriere del Ticino, 22 febbraio 2017