Mercoledì, 21 Dicembre 2022 10:08

Il settore sanitario è in crisi «Ci siamo fermati al ’900» - 20minuti

LUGANO. Per l’Asmac mancano letti e personale. Franco Denti: «Vanno ripensati tutti i processi».
 
«La carenza di personale qualificato sta mettendo a rischio l’assistenza sanitaria in Svizzera». L’Associazione svizzera dei medici assistenti e capiclinica (Asmac), lancia il grido d’aiuto. E lo fa chiedendo misure urgenti da parte dei Cantoni e degli ospedali. Tra le criticità del settore viene evidenziata anche la scarsa disponibilità di letti. La carenza di personale dipenderebbe dalle condizioni di lavoro,ritenute insoddisfacenti da molti professionisti. Disagi, questi, confermati almeno in parte dal presidente dell’Ordine dei medici Franco Denti: «Il problema della carenza di letti in Ticino c’è solo dopo la degenza acuta. I pazienti vengono dimessi in tempi molto brevi, ma ciò non significa che siano guariti», spiega. Quelli che una volta erano i letti per la convalescenza oggi sono stati sostituiti dai cosiddetti letti “Rami” (Reparti acuti di minor intensità), pochi e non sovvenzionati dalla casa malati. I costi gravano sul Cantone e sul paziente».
 
«Difficile coprire gli abbandoni»
 
Anche la fuga di personale, secondo Denti, rischia di farsi sentire: «Stiamo incontrando difficoltà a coprire gli abbandoni. Mancano medici e infermieri e ciò sarà un problema se non si corre ai ripari».
 
«Metà del tempo dietro alla burocrazia»
 
a frustrazione e il carico di lavoro sono ulteriori ingredienti che complicano la vita in ospedale: «Da anni i medici chiedono di potersi occupare maggiormente dei pazienti e di essere dunque sgravati dalla burocrazia che, oggi, occupa circa metà del loro tempo lavorativo. Ci sono poi i turni, decisamente impegnativi».
 
«Fermi al ’900»
 
Insomma, per Denti la carte in tavola vanno rimescolate. «Occorre cambiare il paradigma di gestione degli ospedali, fermo al ’900 – conclude –. Oggi abbiamo meno personale disponibile e la vita privata e familiare va rispettata. Ricordiamoci poi che più del 50% dei giovani medici è di sesso femminile. Deve poter conciliare il lavoro con la possibilità di mettere al mondo dei figli e/o di fare carriera».