Ho letto con preoccupazione le cifre comunicate dall'Asso ciazione Bancaria Ticinese (ABT) che indica 224 posti di lavoro in meno nel 2012 nel terziario, in particolare in ambito bancario. Un dato preoccupante, con una contrazione che prosegue da ormai 10 anni e che negli ultimi 5 ha superato il 10% senza pensare al para-bancario (fiduciarie, consulenti finanziari, avvocati, ecc). E le previsioni per il 2013 non sono buone. Da medico impegnato nella società
ticinese e da buon osservatore della realtà economica, sono preoccupato per il Cantone. Il terziario offre posti di lavoro ad alto valore aggiunto a
impiegati di nazionalità svizzera (ben l'83%). Oggi più che mai dobbiamo fare di più per proteggere questi impieghi! Attualmente alcune iniziative cercano di combattere il fenomeno. Cito ad esempio «Ticino for Finance», progetto nato dalla collaborazione tra Cantone, DFE e ABT, che mette a disposizione le
competenze di diversi esperti per raggiungere l'obiettivo di un'ulteriore crescita per la piazza finanziaria, sottolineandone qualità e peculiarità. Un ente
misto pubblicoprivato, il cui scopo principale è favorire il trasferimento in Ticino di attività finanziarie ad alto valore aggiunto. In due anni, l'associazione
ha creato piattaforme relazionali in Ticino e all'estero e ha promosso contatti professionali a diversi livelli. «Ticino for Finance» è un buon esempio che giova sicuramente alla piazza finanziaria, ma da solo non basta.
Concretamente è importante che, con una presa di coscienza collettiva si capisca che ci vuole una strategia proattiva in favore di una piazza finanziaria forte, diversificata e di respiro internazionale.
ticinese e da buon osservatore della realtà economica, sono preoccupato per il Cantone. Il terziario offre posti di lavoro ad alto valore aggiunto a
impiegati di nazionalità svizzera (ben l'83%). Oggi più che mai dobbiamo fare di più per proteggere questi impieghi! Attualmente alcune iniziative cercano di combattere il fenomeno. Cito ad esempio «Ticino for Finance», progetto nato dalla collaborazione tra Cantone, DFE e ABT, che mette a disposizione le
competenze di diversi esperti per raggiungere l'obiettivo di un'ulteriore crescita per la piazza finanziaria, sottolineandone qualità e peculiarità. Un ente
misto pubblicoprivato, il cui scopo principale è favorire il trasferimento in Ticino di attività finanziarie ad alto valore aggiunto. In due anni, l'associazione
ha creato piattaforme relazionali in Ticino e all'estero e ha promosso contatti professionali a diversi livelli. «Ticino for Finance» è un buon esempio che giova sicuramente alla piazza finanziaria, ma da solo non basta.
Concretamente è importante che, con una presa di coscienza collettiva si capisca che ci vuole una strategia proattiva in favore di una piazza finanziaria forte, diversificata e di respiro internazionale.
Per farlo credo che tutto il sistema-Paese debba cominciare a cambiare rotta, promuovendo la piazza finanziaria con maggiore imprenditorialità, partendo dai suoi indiscussi vantaggi, tra cui competenze specifiche, una posizione importante sullo scacchiere internazionale, un sistema politico ed economico basato sul libero mercato, una qualità di vita elevata, ecc. Insomma, piuttosto che aspettare che arrivino funzionari di Singapore per sottrarci aziende, posti di lavoro, gettiti fiscali e competenze, dobbiamo disegnare un strategia più chiara e definita per attirare nuove realtà. Ciò che si sta facendo con «Ticino for Finance» e che promuovono altri attori va bene, ma non è abbastanza.
Se è vero che da qualche parte si deve cominciare, è opportuno rilanciare l'idea di un «Forum cantonale» dove Consiglio di Stato, rappresentanti di partiti, associazioni economiche, sindacali e comunali, con il coinvolgimento di USI e SUPSI, valutino le conseguenze dell'attuale crisi ed elaborino un piano di rilancio dell'economia, promuovendo il territorio e le nostre condizioni quadro, favorevoli ad attrarre aziende ad alto valore aggiunto e innovazione nel settore secondario - come si è fatto negli ultimi anni - ma anche e soprattutto nel terziario. Cominciamo dunque dalla base del dialogo e rilanciamo la piazza finanziaria, fonte di orgoglio e motore centrale della nostra economia!