Ma dove vanno le banche e il terziario? - PeL

I posti di lavoro in questi settori stanno diminuendo
 
Ma dove vanno i marinai, cantava Lucio Dalla qualche anno fa, noi oggi potremmo chiederci: dove vanno a finire i bancari? Ho letto con estrema preoccupazione le cifre comunicate dal'Associazione Bancaria Ticinese (ABT) che segnalano un calo di 224 posti di lavoro durante lo scorso anno nel settore terziario, in particolare in ambito bancario.
Un dato preoccupante, che perdura da ormai 10 anni con una compressione di oltre il 10% che potrebbe essere addirittura peggiore pensando anche al
para-bancario, costituito da fiduciarie, consulenti vari finanziari, avvocati, ecc. E le previsioni per il 2013 sono tutt'altro che rosee. Da medico impegnato
nella società ticinese e da buon osservatore della realtà economica, nutro parecchia preoccupazione per il nostro Cantone. Il terziario è un settore che si
caratterizza per offrire posti di lavoro ad alto valore aggiunto a impiegati di nazionalità svizzera (ben l'83% del totale è confederato). E oggi più che mai
sono in tanti a pensare che occorre fare di più per proteggere questi impieghi!
Attualmente ci sono alcune iniziative che cercano di combattere questo fenomeno, purtroppo però, malgrado siano lodevoli, non sempre sono sufficienti. Cito ad esempio "Ticino for Finance", un progetto nato dalla collaborazione tra il Cantone, il DFE e l'Associazione Bancaria Ticinese, che mette a disposizione le competenze di diversi esperti per raggiungere l'obiettivo comune di un'ulteriore crescita per la piazza finanziaria ticinese, sottolineandone al meglio qualità e peculiarità . Un ente misto pubblico-privato, il cui scopo principale è quello di favorire il trasferimento in Ticino di attività finanziarie ad alto valore aggiunto. Nei suoi primi due anni di attività, l'associazione ha creato piattaforme relazionali sia in Ticino che all'estero e ha promosso contatti professionali a diversi livelli. "Ticino for Finance" è un buon esempio che giova sicuramente alla piazza finanziaria, ma da solo non basta. Concretamente è importante che ci sia una presa di coscienza da parte di tutta la collettività per capire che ci vuole un cambiamento verso una strategia più proattiva in favore di una piazza finanziaria forte, diversificata e di respiro internazionale.
Per farlo credo che tutto il sistema-Paese debba cominciare a cambiare rotta, promuovendo la piazza finanziaria ticinese con maggiore spirito d'imprenditorialità, considerando che abbiamo parecchi vantaggi tra cui delle competenze specifiche, una posizione importante sullo scacchiere internazionale delle piazze finanziarie, un sistema politico ed economico basato sul libero mercato, una qualità di vita elevata, ecc. Insomma, piuttosto che aspettare che arrivino funzionari di Singapore - tanto per fare un esempio concreto - per sottrarci aziende, posti di lavoro, gettiti fiscali e competenze, dobbiamo cominciare anche noi ad avere un strategia più chiara e definita per attirare nuove realtà. Ciò che si sta facendo con "Ticino for Finance" e che promuovono altri attori va bene, ma non è abbastanza, considerando che l'isola felice è da un po' sotto attacco.
Se è vero che da qualche parte si deve cominciare, come già proposto a più riprese dai popolari democratici, è opportuno rilanciare l'idea di
un "Forum cantonale" dove una delegazione del Consiglio di Stato, i rappresentanti dei partiti, quelli delle associazioni economiche, sindacali e comunali, con il coinvolgimento dell'USI e della SUPSI, possano valutare le conseguenze dell'attuale crisi economica e possano discutere ed elaborare un
piano di rilancio dell'economia, promuovendo il nostro territorio e le nostre condizioni quadro, favorevoli per attirare aziende ad alto valore aggiunto e
innovazione nel settore secondario - come si è fatto negli ultimi anni - ma anche e soprattutto nel terziario. Cominciamo dunque dalla base del dialogo e
rilanciamo la nostra piazza finanziaria, fonte di orgoglio e motore centrale della nostra economia!
 
Dr. Med. Franco Denti
candidato al municipio di Lugano