Il PPD è il terzo partito e l'ago della bilancia

Voto sul coefficiente d'imposta e raddoppio le discriminanti del ballottaggio
 
I valori della famiglia, l'aiuto agli anziani, ai giovani in cerca di lavoro, l'educazione e il sostegno alle istituzioni che, come il polo universitario, danno lustro al nostro cantone.
Questi sono i cavalli di battaglia del PPD cantonale, ma anche e soprattutto di quello del Luganese, che ieri ha dato appuntamento alla stampa «perché la gente deve sapere». Ossia bisogna uscire dalla logica dello scontro all'ultimo sangue tra Giudici e Borradori, che secondo i pipidini ha occupato fin troppo spazio sui media. Un clima inacidito, in cui «un raddoppio del PPD è perciò tanto più auspicabile », ha affermato il presidente cantonale Giovanni Jelmini,
il quale non ha risparmiato nuove bordate contro la RSI, la quale ieri, non presenziando alla conferenza stampa del PPD, «ha perso un'altra occasione per
dimostrarsi per una volta corretta». Tornando a bomba sui toni della contesa elettorale, Jelmini ha sostenuto che «l'esasperazione di questa campagna avrà degli strascichi. Immaginatevi d'ora in poi Giudici e Borradori, PLR e Lega, gomito a gomito nel nuovo Municipio». Un Esecutivo a cui una forte presenza di mediazione gioverebbe dunque, anche se finora, come ha sottolineato il coordinatore Rolf Endriss, «ci siamo sentiti messi da parte» e questo benché «il PPD sia terzo partito. (...) Abbiamo delle proposte concrete, ma che portiamo avanti con fatica, cercando delle convergenze. Una cosa in cui siamo bravi, come abbiamo dimostrato sul regolamento sociale e sulle misure anticrisi, passati entrambi col nostro voto». Insomma il messaggio è chiaro. Raddoppio o non raddoppio, il PPD vuol dire la sua pure nella prossima legislatura, anche se per ora continua a tenersi le mani libere in vista del verosimile ballottaggio per la poltrona di sindaco, a meno che uno dei due pezzi da novanta non si ritiri, evento non impossibile secondo Jelmini. Ad ogni modo, se si andrà ai "supplementari", l'atteggiamento del PPD verrà influenzato proprio da un eventuale raddoppio azzurro - che potrebbe spingere a
puntare su un candidato proprio - ma anche e soprattutto dal voto di ieri in Consiglio comunale sul moltiplicatore d'imposta, come ha spiegato, cifre alla
mano, la candidata in Municipio Simonetta Perucchi Borsa. «Col moltiplicatore al 70% avremmo un disavanzo di quasi 50 milioni, tenendo conto dei 4 milioni di deficit dei nuovi quartieri e del milione in più che dovremmo pagare per il fondo perequativo.
Perciò sarebbe obbligatorio tagliare la spesa». Ma il PPD non ci sta su quella che giudica una manovra elettoralistica, che, si afferma, comporterebbe tagli
alle associazioni sportive, culturali e agli eventi sponsorizzati dalla Città.
Perciò i pipidini ieri mattina, hanno richiamato - inutilmente possiamo dire a posteriori - alla responsabilità il PLR, il quale invece, ha rimarcato Perucchi
Borsa, sul moltiplicatore si è già diviso in Municipio, che a sua volta è stato sconfessato dai liberali in CC, che si sono schierati compatti per il mantenimento al 70 percento, contro il volere di alcuni suoi capidicastero. Ma aldilà del moltiplicatore e di alcuni grandi temi, «le cose che interessano di più ai cittadini sono altre», come ha ribadito Laura Tarchini. A suo avviso i negletti di questa campagna elettorale sono gli anziani e i giovani, che non sarebbero sostenuti a sufficienza quando vogliono mettere su famiglia.