“O il partito cambia o è destinato a sparire"

L'intervista Le dure critiche di Denti che ha chiesto le dimissionii della direzione "pipidina"
FRANCO DENTI Ha ricevuto 4.224 voti, 500 in più di quando era in lista per il governo
"Un Ppd verticista? Macché, abbiamo solamente un partito che ha un Jelmini come presidente, un altro come municipale e un terzo come capogruppo a Lugano". Ironico Franco Denti, candidato ppd al municipio luganese , che puntava al raddoppio e che prima del voto aveva dichiarato di vedere un partito troppo aristocratico, staccato dalla gente. "Purtroppo ho avuto ragione. Il Ppd ha fatto flop". Come mai?
"Indubbiamente ha sbagliato la campagna elettorale. È mancata capacità politica e comunicativa". Solo questo?
"Di sicuro ha perso il 25 dell'elettorato, cosa che pone un problema di fondo. Non solo bisogna parlare di più con la gente: bisogna ascoltarla".
Perché il Ppd non è in sintonia con la gente?
"Lo ribadisco, il Ppd deve riscoprire l'animo popolare e conservatore, nel senso di partito legato alle tradizioni, alla cultura profonda del Paese, della gente, altrimenti non ha futuro".
Lei ha chiesto agli organi dirigenti di dimettersi.
"Sì, ma al momento non s'è fatto nulla. Ma io ho pure detto di lasciare spazio ai giovani. Ne avevamo tantissimi in lista, e bravi, a cui è ora di cedere il posto. Anche per evitare che fra tre anni si dica che non hanno sufficiente esperienza".
Ma c'è possibilità di recupero per il Ppd luganese?
"Se il partito non rinnoverà la dirigenza credo proprio di no. Indipendentemente dal lavoro svolto, una dirigenza che ha perso in questo modo, portando avanti l'idea del raddoppio senza crederci, e perdendo il 5%, 300 schede, deve dimettersi".
Perché non c'era una visione d'insieme?
"Non solo questa. S'è puntato sulle persone dimenticando il partito, che ora è diventato la quarta forza di Lugano, dietro al Ps".
Però il Ppd s'è schierato compatto dietro a Jelmini.
"Mi sembra palese. E dire che m'avevano accusato di essere leghista, ma la Lega non mi ha votato e nemmeno il Ppd. Ora occorre trovare il coraggio di cambiare la classe dirigente di Lugano e tornare ad essere davvero un partito popolare, vicino al popolo".