Martedì, 14 Giugno 2016 08:52

Consuntivo 2015 - Rapporto di minoranza 2

1. Preambolo
Il Consuntivo 2015 chiude con un disavanzo d’esercizio di 90.5 milioni di franchi, a fronte di un disavanzo preventivato di 120.2 mio.
L’autofinanziamento ammonta a 91.2 mio, mentre il risultato totale a -114.5 mio, a fronte di una stima in sede di preventivo di -127.4 mio.
Gli investimenti netti effettuati nel 2015 assommano a 205.7 mio e risultano in sostanza in linea con i dati di preventivo.
Rispetto al preventivo 2015 si rileva una riduzione delle spese correnti di 13.6 mio, ca. (-0.4%) e una crescita dei ricavi correnti di 16 mio (+0.5%).
Il miglioramento di 29.7 mio del risultato d’esercizio è soprattutto dovuto alla quota sull’utile della Banca nazionale svizzera di 56.7 mio, a fronte di una stima a zero a preventivo 2015.
Rispetto al preventivo, i ricavi fiscali sono risultati minori di 13 mio (-0.7%) dovuto alla correzione al ribasso delle stime relative ai gettiti di persone fisiche e giuridiche (dati a metà gennaio 2016). Senza dimenticare la voce spese di trasferimento, differenza -3.3 mio.
Se confrontiamo le voci del consuntivo 2015 con quelle del consuntivo 2014 rileviamo una crescita delle spese correnti di 7.2 mio (+0.2%) e un aumento dei ricavi correnti di 46.3 mio (+1.5%).
Ma l’aumento delle spese correnti è principalmente dovuto all’incremento delle spese per il personale, pari a 9.7 mio (+1.0%, in linea con il preventivo 2015), e a quello delle spese da trasferimento, cresciute di 6.8 mio (+0.4%).
Da questa breve panoramica - tenuto conto anche delle minori entrare fiscali per persone giuridiche e per persone fisiche - si può già subito comprendere come la manovra di rientro M7184 Pacchetto di misure di riequilibrio delle finanze cantonali non sia sicuramente adeguato ai bisogni del Cantone.
Come ricordato sia nel rapporto di maggioranza che di minoranza i dati di consuntivo 2015 confermano che lo stato di salute delle finanze cantonali rimane difficile e precario, basta pensare che a fine 2015 il capitale proprio del Cantone risulta essere negativo di 439 mio e che il debito pubblico è aumentato a 1.9 miliardi di franchi.
Fin qui una radiografia da tutti condivisa.
Ricordo che i Verdi, la Lega e i Socialisti avevano presentato un rapporto di minoranza sul preventivo 2015, Messaggio 6987, dove si chiedeva l’eliminazione di alcune misure di contenimento della spesa, soprattutto sociale, e si chiedeva l’approvazione della proposta governativa sulla tassa di collegamento. Tassa di collegamento che il popolo sovrano ha recentemente accettato.
2. Considerazioni
Nel Messaggio del consuntivo 7177 il Consiglio di Stato fa notare come per il Cantone si siano aggiunti nuovi oneri finanziari:
• nuove modalità di finanziamento degli ospedali che prevedono la presa a carico di parte dei costi dei letti LAMAL, delle cliniche private e la “libera scelta” degli ospedali in tutta la Svizzera: un aggravio di oltre 100 milioni a spese del Cantone;
• la continuazione dell’opera di risanamento della cassa pensioni (dal 2013): 34 milioni di spesa annua;
• il crollo del gettito del settore bancario: da oltre 100 milioni di gettito fiscale a circa venti;
• l’instabilità del dividendo della Banca Nazionale Svizzera: (71.3 milioni nel 2011 - zero nel 2014 - 57 milioni nel 2015)
• il crescendo delle spese dello stato sociale (+35 mio) e l’aumento di prestazioni complementari AVS/AI (+ 20 mio)
Il minor disavanzo di 29.7 mio rispetto al preventivo 2015 è dovuto in larga misura a fattori straordinari. In effetti l’utile riversato dalla Banca Nazionale ammonta a 56.7 mio, la tassa sull’utilizzo delle acque della centrale del Ritom ammonta a 4.8 mio, e il mancato riversamento al fondo cantonale per favorire il lavoro ammonta a 9 mio. Si tratta di tre voci straordinarie, per un cumulo di 70.5 mio, che hanno permesso di ridurre il disavanzo dei 29.7 mio, che altrimenti sarebbe stato superiore a quanto preventivato di ben 40.8 mio.
In questo consuntivo, come è già noto a tutti, 1/3 delle uscite del cantone riguardano il DSS e se pensiamo alla prossima decisione sulle misure di riequilibrio di 180 mio ci balza subito all’occhio che 100 di questi 180 milioni sono per i finanziamenti dei letti LAMAL negli ospedali e nelle cliniche nel nostro Cantone.
Ed ecco qui spiegato perché nella pianificazione ospedaliera recentemente approvata dal Parlamento si sono tagliati 250 posti letto.    
Decisione che si basava su un cosiddetto studio del fabbisogno fatto a Zurigo rielaborato in Ticino, ma che nessuno delle varie commissioni ha potuto mettere in discussione. La commissione della pianificazione ospedaliera, non condividendo questa drastica decisione pianificatoria, ha cercato di porre rimedio recuperando 180 di questi posti letto definendoli RAMI, per il resto sappiamo tutti come è andata e siamo tutti in attesa della decisione del Tribunale Federale sul ricorso inoltrato che si oppone al declassamento di questi letti a letti di case per anziani o poco più e non a carico della LAMal.
Resta imperativo aumentare le entrate ma tenendo anche in debito conto la scarsa attrattività della nostra legislazione tributaria per quanto riguarda le aliquote applicabili ai redditi e alle sostanze elevate, così come l’aliquota proporzionale applicabile alle persone giuridiche, e quindi la concorrenza fiscale intercantonale; questo potrebbe anche aumentare l’attrattività del nostro Cantone.
Secondo la legge tributaria ticinese vigente, il 25% dei contribuenti ticinesi, 50'000 persone su 200'000, sono esenti da imposta, mentre il 3.3% dei contribuenti paga il 40% delle imposte sul reddito, vale a dire 200 mio. su un gettito complessivo di mezzo miliardo, è imperativo quindi agire sui salari medio bassi, soltanto in questo modo si potrebbe ridurre la richiesta di sostegno sociale, riducendo i casi di assistenza e prestazioni complementari.
Da molti anni è sorto da più parti, ma sempre il Governo ha fatto orecchie da mercante, il bisogno impellente di avviare una riforma della socialità di questo Cantone che tenga conto dei bisogni prioritari delle singole persone e delle famiglie.     
Dobbiamo essere onesti con noi stessi e porci il problema se è ancora sopportabile che la classe medio-alta possa continuare a godere di alcune prestazioni sociali (come ad esempio deduzioni concesse per i figli e le persone bisognose a carico, per i figli agli studi, per i doppi redditi e per gli oneri assicurativi) che sono quasi il doppio della media svizzera.
Questo significa per esempio che due coniugi con due figli agli studi che conseguono un reddito lordo di 100'000 CHF, pagano un’imposta cantonale inferiore allo 0.5%.
È imperativo contenere i costi ma non a scapito dei più bisognosi, stimolare la società civile a produrre condizioni di vita e salari dignitosi, dare spazio ad un’economia sociale sostenibile, e su questo ci attendiamo risultati dalla tavola rotonda del Consigliere di Stato Vitta.
Imperativo inoltre chinarsi sulle misure di indirizzo per potenziare il più possibile l’opportunità che AlpTransit ci dà, verso uno sviluppo di una qualità di vita che ci porti benessere e non faccia crescere ulteriormente la speculazione edilizia.     
È anche evidente che ad AlpTransit dovrà essere appoggiato un altrettanto importante sostegno per lo sviluppo dei trasporti pubblici, a tutto vantaggio, a medio e a lungo termine, di migliorare la qualità dell’aria nel nostro cartone, ridurre i costi sociali e i danni economici derivanti dall’inquinamento ed offrire condizioni di vita favorevoli in termini di qualità così da poter migliorare l’attrattività per le persone benestanti e, perché no, convincere i pensionati d’oro a trasferire il domicilio fiscale in Ticino.
Il Ticino “Florida della Svizzera” potrebbe non essere solo un’utopia.
Infine, il gruppo dei Verdi richiede una revisione dei compiti dello Stato, una spending review degna di questo nome e si pone una domanda: la produttività nel terziario è aumentata, questo vale anche per gli uffici del Cantone, ma è possibile che non possano diventare più snelli?
La voce beni e servizi contiene una marea di mandati diretti e malgrado che nel preventivo 2015 la voce servizi era stata decurtata di 12 milioni, si è verificato un aumento di 9 milioni.
Riteniamo necessario per il futuro, ad iniziare già dalla prossima manovra di rientro, che le spese di beni e servizi siano meglio dettagliate e suddivise in diverse sottovoci.
 
3. Conclusione
Il gruppo dei Verdi non sosterrà il Consuntivo 2015.
 
Franco Denti