Sabato, 14 Settembre 2019 08:49

Premi di Cassa Malati 2020: non c’è limite al peggio! - CdT

Una spada di Damocle ci pende sul capo: a breve ci verranno annunciati i premi LAMal per l’anno 2020. Una pioggia sgradita si abbatterà sulle nostre teste, senza che le istituzioni civili (cantoni) e i cittadini abbiano saputo nulla su come questi premi siano stati fabbricati dal gotha degli assicuratori. Da quest’anno infatti l’Ufficio federale della salute pubblica (UFSP) nella sua consultazione annuale con i Cantoni, non fornisce più i dati sui premi, ma solamente quelli sui costi della salute. Qui non ci siamo.

E’ sotto gli occhi di tutti, come da quando esiste la LAMal, di anno in anno, l’aumento dei premi si faccia sempre più sovradimensionato rispetto ai costi del sistema sanitario. Questo stato di fatto ha permesso agli assicuratori di accumulare riserve miliardarie. Attualmente il tesoretto gelosamente custodito nei forzieri delle casse malati ammonta alla considerevole cifra di 9,4 miliardi di franchi, dei quali oltre metà (ben 4,6 miliardi!) sono in sovrappiù.

Una vergogna legalizzata che non può essere tollerata oltre. E non basta che alcune casse malati abbiano dichiarato in questi giorni di non prevedere un aumento dei premi per il 2020.

Il colmo è che la censura sul meccanismo di costituzione dei premi proviene nientemeno che dall’Ufficio federale della sanità pubblica. Vale a dire che a legare mani e piedi e imbavagliare l’opinione pubblica è proprio quell’autorità federale che dovrebbe invece essere il primo garante della trasparenza del sistema sanitario.

L’UFSP non è nuovo a queste derive: da sempre rifiuta di rendere pubblici i risultati d’esercizio dei singoli assicuratori all’interno di ogni Cantone; calando in un’opacità brumosa e insondabile il funzionamento del sistema degli assicuratori. Se adesso si comincia a censurare persino i dati di previsione dell’aumento dei premi, ci si cala dalla bruma alla nebbia più fitta. Insomma, in questo momento di sospensione angosciosa, le autorità cantonali, allo stesso modo dei cittadini-pazienti, non sanno nulla né sui premi incassati dagli assicuratori nel 2018, né su quelli che verranno imposti per il 2020.

Ve lo ricordate che i premi del 2018 erano stati calcolati sulla base di un aumento dei costi che di fatto non c’è stato?

Tra qualche giorno, i premi per il 2020 ci verranno calati dall’alto, senza che nessuno abbia potuto metterci becco. Senza che i Cantoni abbiano potuto capire e discutere sui criteri su cui ci si è basati per fissarli. E sottoporre le proprie obiezioni, come succedeva nel passato.

Dov’è in questo frangente il Direttore del DFI Alain Berset?

Mi trova completamente consenziente il recente intervento del Consigliere di Stato Mauro Poggia su Le journal malindesGenevois: il nostro cantone, proclama Poggia, non può accettare questa vigilanza fantoccio!

Così come condivido il suo appello affinché le riserve eccedentarie siano restituite ai legittimi proprietari: ossia gli assicurati che hanno pagato dei premi in esubero.

Una delle bufale più celebri che circolano in rete è quella che è un bene che le riserve eccedentarie restino agli assicuratori perché “appartengono al collettivo degli assicurati”

Orbene: questo fantomatico “collettivo degli assicurati” è un’entità totalmente astratta che non ha alcun fondamento istituzionale o giuridico, una pura invenzione strumentale che viene tirata in ballo quando fa comodo, da chi vuol tenere per sé un gruzzolo che non gli appartiene.

Rivendichiamo che i premi del 2020 vengano fissati in funzione di abbassare le riserve eccedentarie. A vantaggio dei cittadini-pazienti che pagano i premi, ma anche del Cantone – e quindi dei cittadini contribuenti – in quanto più aumentano i premi, maggiori saranno i sussidi versati dallo Stato alle persone meno abbienti.

Mi associo quindi a Poggia nell’appellarmi ai nostri Parlamentari, in vista delle prossime elezioni autunnali, con l’esortazione a creare basi legali che rendano obbligatoria la trasparenza del sistema dell’assicurazione malattie. A partire dai suoi quattro pilastri imprescindibili, ossia: (1) l’obbligo agli assicuratori di ridurre le riserve non appena superano il limite minimo di sicurezza finanziaria, (2) l’obbligo agli assicuratori di fornire ai Cantoni gli stessi dati per la formazione dei premi che devono consegnare all’autorità federale, (3) l’obbligo all’UFSP di fornire ai Cantoni i dettagli delle previsioni dei premi proposte dagli assicuratori, (4) l’obbligo all’UFSP di pubblicare i risultati d’esercizio dei singoli assicuratori all’interno di ogni Cantone.

Solo così si eviterà lo sfacelo completo della LAMal. A chi dice che si tratti di un processo inarrestabile di incomunicabilità venutosi a crearea causa dell’opacità, io dico che non ci sto: meglio agire tardi che mai! 

Dr. Med. Franco Denti, Presidente Ordine dei Medici del Cantone Ticino

Ultima modifica il Sabato, 14 Settembre 2019 08:51