Sabato, 14 Dicembre 2019 11:38

Medici di famiglia, c’è la spinta - LaRegione

Anche gli ambulatori privati formeranno specializzandi. Dal governo un credito di 600mila franchi Lo scopo è quello di avvicinare giovani ‘camici bianchi’ alla medicina di prossimità
 
Anche il Ticino, come gli altri Cantoni svizzeri, finanzierà una parte della formazione di giovani medici presso gli ambulatori privati. È quanto chiede il Consiglio di Stato con un messaggio al Gran Consiglio, approvato questa settimana, con il quale si chiede un credito annuale di 600mila franchi – per i prossimi cinque anni – con i quali incentivare posti di stage presso gli studi medici ticinesi. La terminologia corretta è quella di ‘assistentato in ambulatorio privato di medicina interna generale’ e il progetto pilota mira a rendere più capillare sul territorio la rete di studi di medicina di famiglia e incrementarne la presenza soprattutto nelle zone periferiche. «Numerose analisi elaborate nei primi anni del 2000 hanno evidenziato una preoccupante carenza di medici di famiglia in prospettiva futura», ha spiegato in conferenza stampa il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa.
 
Negli ultimi 28 anni, ha precisato il direttore del Dss, i medici specialisti in Ticino sono aumentati del 242%, mentre quelli di famiglia – i generalisti, per intenderci – sono aumentati solo del 50% con una tendenza a concentrarsi in zone urbane.
Ad ogni modo, quanto proposto dal Dss va nella direzione di quanto chiesto a vari livelli già negli scorsi anni: l’accoglimento del nuovo articolo costituzionale da parte di tutti i Cantoni e dell’80% dei cittadini per ‘Cure mediche di base’ nel 2014 e due mozioni cantonali (una del gruppo Ps a firma di Roberto Malacrida del 2012 e un’altra di Franco Denti del 2016) chiedevano in sostanza di incoraggiare la medicina di base anche in Ticino. Ma già qualche anno prima l’Ordine dei medici del Cantone Ticino aveva sottoposto al Dss un progetto pilota per il finanziamento di 7 posti di medico assistente in studio medico. Il progetto venne poi accantonato per ragioni contingenti di natura finanziaria.

A Berna il programma ha funzionato
Ora si riparte attingendo anche all’esperienza positiva fatta in altri Cantoni. «A Berna già nel 2011 si è implementato un sistema di Praxisassistenz con buoni risultati per quanto riguarda il numero di studi medici aperti o ripresi entro la fine del 2018», ricorda Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici del Cantone Ticino. In questo lasso di tempo, ha affermato Denti, «il 43% dei partecipanti al programma ha continuato a esercitare nello stesso studio dove ha svolto la Praxisassistenz e nuovi ambulatori sono stati aperti in zone periferiche di quel Cantone».

Il programma pilota, frutto di un gruppo di lavoro composto da professionisti e funzionari del Cantone, prevede in estrema sintesi di individuare e accertare la disponibilità degli studi medici di accogliere medici assistenti in formazione; creare nel contempo un iter formativo per i medici formatori. In pratica i 600mila franchi richiesti serviranno a finanziare parzialmente cinque posti a tempo pieno di medici assistenti in formazione post-laurea al quarto anno. Ricordiamo che la specializzazione in Svizzera richiede altri sei anni oltre il ciclo di studi classici. In pratica il Cantone coprirà il 60% del salario del medico assistente (il restante 40% lo assumerà il medico formatore), retribuito secondo la scala salariale dell’Eoc. In realtà lo stipendio sarà pari soltanto al 90% di questa scala. «Questo è dovuto al fatto che i praticanti non saranno tenuti a effettuare turni festivi, notturni e di picchetto», spiega Giorgio Merlani, medico cantonale. L’indirizzo strategico della proposta è comunque chiaro: i posti di formazione (per un periodo compreso tra sei mesi e un anno, ndr) che rientreranno nel progetto dovranno essere distribuiti tenendo in considerazione le periferie e assicurando una certa rotazione. Nella procedura di selezione costituirà titolo preferenziale l’intenzione di aprire in seguito uno studio di medicina di famiglia in Ticino. «L’età media dei medici di famiglia è oggi di 60 anni», ricorda Alberto Chiesa, presidente dell’Associazione ticinese di medici di famiglia e dell’infanzia che si dice fiducioso sul futuro di questa figura chiave della sanità. «Questo progetto darà la possibilità di far apprezzare allo specializzando la bellezza di un lavoro di prossimità e darà la possibilità di ripopolare studi medici di base in zone discoste come le valli», commenta Chiesa.