Martedì, 30 Giugno 2020 16:44

«Stanno per arrivare i turisti, ora servono imposizioni» - tio.ch

Covid-19: Franco Denti, presidente dell'Ordine dei medici, è allarmato in vista del periodo vacanziero.
Da due metri a un metro e mezzo. Le regole sulla distanza sociale stanno creando confusione nella popolazione. E nelle prossime settimane la situazione potrebbe peggiorare.
 
LUGANO - Da due metri a un metro e mezzo. Cinquanta centimetri in meno che creano, però, un sacco di confusione. Così la distanza sociale anti Covid-19 raccomandata dalle autorità per molti diventa un optional. Basta farsi un giro in qualsiasi lido o bar della Svizzera italiana per rendersene conto. «La questione del mezzo metro in meno è una gran cavolata – tuona Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici ticinesi –. È un “regalo” che il Consiglio Federale ha voluto fare a Gastrosuisse. In questo modo nei ristoranti ci stanno un paio di coperti in più».
 
Da un lido del Luganese arriva un’immagine che mostra diversi bagnanti incolonnati al ristorante. Zero distanze sociali. Idem per un video girato davanti ad alcuni esercizi pubblici del lungolago di Lugano poche sere fa. Cosa ne pensa?
«La colpa è dei gerenti. Tocca a loro fare rispettare le regole. Se uno vede una situazione del genere nei pressi o all'interno del suo esercizio pubblico, deve intervenire. Perché se poi salta fuori un caso di contagio, lo fanno chiudere».
 
A Locarno, in Piazza Grande, si organizzano concerti con le dovute distanze sociali. In bar poco distanti ci sono, invece, assembramenti non da poco.
«Io sono stato in ristoranti in cui non c’era neanche il disinfettante. Tanti esercenti sono seri. Altri no. Il contact tracing, inoltre, dovrebbe essere imperativo. I proprietari di qualsiasi attività sono i primi responsabili di quanto accade all’interno degli spazi di loro competenza.
Alcuni si sono dimenticati troppo in fretta di quanto abbiamo vissuto la scorsa primavera».
 
La gente è confusa. Non stiamo creando ulteriori allarmismi?
«Non scherziamo. In Svizzera c’è un aumento di casi inquietante. Se si continua così, avremo la seconda ondata già a metà luglio».
 
In Ticino però la situazione è tranquilla al momento…
«Tra pochi giorni avremo un’invasione di turisti da nord. Personalmente sono parecchio preoccupato».
 
Soluzioni?
«Obbligo delle mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi. Da subito. Ancora più attenzione alle distanze e all’igiene. Finora le autorità hanno sempre puntato sulle raccomandazioni. Ma siccome nessuno di noi vuole un secondo lockdown è giusto ogni tanto anche passare alle imposizioni».