«Che i test siano pagati dalla Confederazione è un bel segnale. Ma mi chiedo se dietro questa scelta non ci sia anche il tentativo di dare un contentino al mondo economico e politico. Anche perché i test rapidi a tappeto possono risultare utili solo se fatti con cognizione di causa; ad esempio nell’ambito del piano di protezione di una scuola o di una casa per anziani. Senza dimenticare che vanno poi ripetuti nel tempo, altrimenti sono soldi buttati via». Così, il presidente dell’Ordine dei medici del Canton Ticino (OMCT) Franco Denti commenta la nuova strategia della Confederazione annunciata mercoledì. Proprio riguardo ai test rapidi, Denti si dice «completamente d’accordo» con le affermazioni del direttore del DSS Raffaele De Rosa che ieri ha riferito alla RSI di voler puntare soprattutto sui test PCR e non quelli rapidi, poiché più sicuri.

 

Denti è inoltre critico sulla scelta di accorciare la durata della quarantena: «Non ci sono basi scientifiche per supportare una misura simile. Non dimentichiamo che la durata era già stata abbassata da 14 a 10 giorni. Personalmente consiglio di stare tranquillamente a casa per dieci giorni. Anche perché nessuno è indispensabile e la salute, invece, è una sola». Riguardo poi ai maggiori controlli per chi giunge da una zona considerata a rischio, il presidente dell’OMCT considera la decisione di Berna «un primo passo», ma che «soprattutto per il Ticino non risolve nulla». «Non voglio certo colpevolizzare i frontalieri, ma sappiamo bene che dall’Italia c’è una grande mobilità verso il nostro cantone e quindi sarebbero necessarie misure più incisive». Infine, per Denti la nota positiva tra le novità annunciate riguarda le multe disciplinari: «Finalmente una buona proposta condivisibile. Si è parlato tanto di responsabilità individuale, ma questa misura avrà sicuramente un effetto deterrente che potrà aiutare le autorità nei controlli».