Giovedì, 01 Aprile 2021 06:20

SEGRETO MEDICO, UNA VITTORIA STORICA - CdT

Nel dicembre del 2017 il Parlamento ticinese aveva deciso di confermare l’obbligo di segnalazione degli operatori sanitari per i reati contro l’integrità fisica di cui essi venivano a conoscenza nell’ambito professionale.
Un antico retaggio del 1954, sopravvissuto alla revisione del 1989. In rappresentanza dell’OMCT, mi ero battuto con convinzione in Parlamento per tutelare il segreto medico, senza purtroppo ottenere ragione, vista anche la determinazione del Dipartimento della sanità nel
difendere l’oggetto in votazione.
Non essendo l’OMCT legittimato in quanto Corporazione a fare ricorso, con alcuni colleghi medici di famiglia, pediatri e psichiatri abbiamo impugnato la legge cantonale al Tribunale federale.
 
Con enorme piacere, il Tribunale federale ci ha recentemente dato ragione e ha confermato che l’obbligo di segnalazione, così come voluto dal Parlamento cantonale, «deroga in modo eccessivo al segreto professionale, svuotandolo della sua sostanza» e pertanto
deve essere ridimensionato, limitandolo a reati gravi, come i decessi sospetti».
Hanno dato ragione a noi medici, sottolineando che «un obbligo così esteso potrebbe indurre i pazienti bisognosi di cure a non rivolgersi al medico, rinunciando all’assistenza sanitaria, oppure a sottacere informazioni importanti affinché il medico possa stabilire una terapia adeguata ». Il Tribunale federale ha così finalmente delimitato il margine di manovra dei Cantoni nel prevedere eccezioni al segreto professionale, indicando che gli obblighi di segnalazione alle autorità «devono essere circoscritti a situazioni chiaramente delimitate in cui il legislatore ha identificato un interesse superiore prevalente rispetto alla protezione del segreto professionale».
 
Si tratta di una sentenza storica, che restituisce valore al segreto medico, riconoscendolo come un istituto giuridico importante del diritto federale e un tassello fondamentale del rapporto di fiducia medico-paziente. L’OMCT è molto soddisfatto del risultato ottenuto che permette ai medici di esercitare in un contesto giuridico più sicuro, anche verso i pazienti, più chiaro e quindi più favorevole alla professione.
In futuro il Parlamento dovrà valutare se introdurre nella legge sanitaria ulteriori obblighi di segnalazione, oltre a quello delle morti sospette, nel rispetto dei parametri definiti dal Tribunale federale.
Sarà quindi necessario tornare sulla nostra proposta di sostituire l’obbligo con la facoltà di segnalazione, affinché il medico possa domandare lo svincolo al paziente, rispettivamente al medico cantonale, prima di segnalare il presunto reato alle autorità penali. Sarà prioritario, a nostro parere, usare lo strumento della segnalazione all’autorità penale a favore delle persone vulnerabili, come gli anziani ricoverati in case anziani o istituti per disabili, affinché ogni tipo di abuso nei loro confronti possa venire a galla tempestivamente
ed essere giudicato nel più breve termine dall’autorità competente.
 
Siamo certi che questa sentenza si farà strada anche negli ordinamenti giuridici degli altri Cantoni. Peccato che nel nostro, in Parlamento, oggi non ci sia più nessun medico a difendere il segreto medico, nell’interesse dei cittadini-pazienti!