Parla il dottor Denti, già medico del FC Lugano e grande esperto di sport
Anche Franco Denti, presidente dell’ordine dei medici del canton Ticino, stava guardando ieri sera la partita tra Danimarca e Finlandia.
Denti, cosa ha pensato quando ha visto accasciarsi Eriksen?
“Ho pensato che probabilmente aveva sofferto un infarto. Ciò che invece ho notato con grande piacere, è stata la velocità di reazione dei compagni e dei medici. La prima defibrillazione è arrivata dopo tre minuti e il primo massaggio dopo meno di due minuti: una tempistica eccellente che gli ha salvato la vita.
Denti, cosa ha pensato quando ha visto accasciarsi Eriksen?
“Ho pensato che probabilmente aveva sofferto un infarto. Ciò che invece ho notato con grande piacere, è stata la velocità di reazione dei compagni e dei medici. La prima defibrillazione è arrivata dopo tre minuti e il primo massaggio dopo meno di due minuti: una tempistica eccellente che gli ha salvato la vita.
SI dice che la “fortuna” di Eriksen è stata di aver subito questo infarto in un campo di calcio.
“In parte è vero anche se adesso ormai i defibrillatori ci sono un po’ ovunque, anche nelle piazze e nelle stazioni del nostro cantone. Si tratta di un attrezzo molto facile da usare e per fortuna ci sono molti volontari che lo sanno utilizzare. Quando ero medico del FC Lugano, mi ricordo che fui proprio io, assieme alla fondazione Cuore, a portare il primo defibrillatore a Cornaredo. Contemporaneamente lo portammo anche alla Resega”.
“In parte è vero anche se adesso ormai i defibrillatori ci sono un po’ ovunque, anche nelle piazze e nelle stazioni del nostro cantone. Si tratta di un attrezzo molto facile da usare e per fortuna ci sono molti volontari che lo sanno utilizzare. Quando ero medico del FC Lugano, mi ricordo che fui proprio io, assieme alla fondazione Cuore, a portare il primo defibrillatore a Cornaredo. Contemporaneamente lo portammo anche alla Resega”.
La domanda è sempre la solita: come possono succedere queste cose a degli sportivi che sono sempre monitorati?
“Forse la gente non lo sa ma un terzo degli arresti cardiaci non sono prevedibili. Nello sport ce ne sono 2-3 ogni centomila soggetti. Non è tantissimo e anche se è un caso raro non è certo impossibile”.
“Forse la gente non lo sa ma un terzo degli arresti cardiaci non sono prevedibili. Nello sport ce ne sono 2-3 ogni centomila soggetti. Non è tantissimo e anche se è un caso raro non è certo impossibile”.
Cosa capiterà ora a Eriksen?
“Ora dovranno fare tutti gli esami per capire cosa abbia scatenato l’infarto. Ci sono tre possibilità: una cardiomiopatia ipertrofica, un problema elettrico del cuore o problemi alle coronarie”.
“Ora dovranno fare tutti gli esami per capire cosa abbia scatenato l’infarto. Ci sono tre possibilità: una cardiomiopatia ipertrofica, un problema elettrico del cuore o problemi alle coronarie”.
Che conseguenze possono lasciare?
“La buona notizia è che la maggior parte di questi infarti non lascia conseguenze. Certo, bisognerà indagare approfonditamente sulle cause, ma non è detto che la carriera di Eriksen sia finita. Anzi, è possibile che tra sei mesi lo rivedremo su un campo di calcio”.
“La buona notizia è che la maggior parte di questi infarti non lascia conseguenze. Certo, bisognerà indagare approfonditamente sulle cause, ma non è detto che la carriera di Eriksen sia finita. Anzi, è possibile che tra sei mesi lo rivedremo su un campo di calcio”.
L’infarto non è dipeso dallo sforzo che stava facendo?
“Credo proprio di no. Se ci ricordiamo bene Astori, difensore della Fiorentina, morì nel suo letto mentre stava dormendo. Queste cose sono imprevedibile e non ti avvertono. E possono succedere ovunque”.
“Credo proprio di no. Se ci ricordiamo bene Astori, difensore della Fiorentina, morì nel suo letto mentre stava dormendo. Queste cose sono imprevedibile e non ti avvertono. E possono succedere ovunque”.