Da noi contattato, Denti ha voluto rivolgere «un plauso al Consiglio di Stato per la risoluzione governativa». «Credo che, osservando l’andamento epidemiologico ticinese e svizzero, si tratti sicuramente di un passo nella giusta direzione, una che tuteli il più possibile tutta la popolazione. È un tentativo di ridurre il rischio di contrarre la COVID-19 e, al tempo stesso, un richiamo alla responsabilità del singolo individuo. Per questo condivido pienamente la scelta del Consiglio di Stato, sebbene ci siano alcuni dettagli tecnici riguardo ai quali la presa di posizione del Cantone sarebbe potuta essere più incisiva». Il presidente dell’Ordine dei medici rimane però positivo: «Alle strutture e aziende è data la possibilità di promuovere test mirati più frequenti, con una cadenza maggiore di quella minima, ogni 96 ore».
«L’unica soluzione»
Il giudizio è chiaro: «Se nel personale il tasso di vaccinazione è troppo basso, l’unica soluzione per garantire il massimo della sicurezza agli utenti è proprio effettuare test ripetuti. L’invito rimane però quello di farsi vaccinare». Denti parla poi dell’affidabilità dei test: «Per gli asintomatici, sarebbe preferibile effettuare test PCR», poco importa se salivari o nasofaringei: «In assenza di sintomi la loro affidabilità è maggiore».