Giovedì, 16 Settembre 2021 09:10

Si consuma sempre meno acqua Ma cresce la richiesta di energia - LaProvincia

C’è un salvagente

Ora afferriamolo
 
 
Anni fa circolava la storiella di un tale, che arrampicatosi su un albero durante una spaventosa inondazione, aveva rifiutato nell’ordine: i soccorsi della Rega, della Protezione civile e di un natante di passaggio, aspettando che l’Onnipotente da lui invocato, lo scampasse dal pericolo. Travolto,
infine, dai flutti e passato a miglior vita, all’omino che brontolava con veemenza per le preghiere inascoltate, San Pietro ribatteva ricordandogli tutta la serie di mezzi che il Signore aveva messo a sua disposizione per salvarlo e che lui aveva rabbiosamente allontanato.

L’atteggiamento del poveruomo può farci sorridere, ma diventa drammatico osservare come non sia tanto lontano da quello adottato da poco meno della metà dei miei connazionali, soprattutto confederati, che non si sono ancora completamente vaccinati.

Ora che il vaccino, bene agognato da molti Paesi mondiali che ne hanno ancora scarsità, è - anche grazie agli sforzi economici e alla buona politica delle nostre autorità - a disposizione di tutti, una buona fetta della popolazione si appiglia a quegli stessi principi di individualismo, libertà personale e al privilegio economico di cui come nazione godiamo, con cui all’inizio se ne era accaparrata il privilegio, per rifiutarlo sdegnosamente.

Mercoledì 8 settembre è stata una giornata densa sul fronte delle decisioni anti-Covid. A livello nazionale, è stato esteso l’obbligo di esibire il “Certificato Covid” ai luoghi come bar, ristoranti, palestre, teatri, cinema musei, additati da tutti gli studi scientifici degni di questo nome, come luoghi di massima
diffusione del contagio. Ho apprezzato come il consigliere federale Alain Berset abbia finalmente tuonato: il vaccino è l’unica soluzione a cui aggrapparsi, non solo per sfuggire agli aborriti lockdown, ma soprattutto per evitare che la prossima ondata pandemica ci sfugga di mano in maniera ancora più irreversibile delle precedenti (pensiamo soltanto ai nostri reparti di terapia intensiva, attualmente tra i più saturati di Europa!).

Speriamo che tutte queste belle ed energiche parole non restino un grido nel vuoto, come quelle dell’attonito capitano della nave che gettato il salvagente all’omino della barzelletta, se lo vide rimbalzare sulla nave. Qui da noi in Ticino, hanno fatto un bell’effetto e nel primo giorno successivo alla Conferenza stampa federale, si sono registrate oltre mille vaccinazioni. Sacrosanto corollario ai proclami federali, è stata la decisione, da parte del Governo ticinese, di imporre, da subito, l’obbligo di test ripetuti per il personale sanitario e sociosanitario. 
 
Una prima a livello nazionale, subito abbracciata da altri cantoni, Grigioni in primis. L’adagio popolare dice: “Medico cura te stesso”. 
È assurdo che nel personale sanitario il tasso di vaccinazione sia ancora troppo basso! L’unica soluzione praticabile per garantire il massimo della sicurezza dei cittadini pazienti è effettuare test ripetuti.

L’invito rimane però quello di farsi vaccinare. Lo dobbiamo ai nostri pazienti, agli anziani che non devono più avere il dubbio che chi si dovrebbe prendere cura di loro, introduca nelle loro case il virus letale, a tutta la nostra società, che se ne vuole tirare fuori presto e che senza un minimo impegno da parte di noi tutti, non ce la può fare.

Abbiamo il salvagente, afferriamolo!