Non sono no vax. E nemmeno negazioniste o complottiste. Tio/20Minuti ha raccolto i loro dubbi. La replica del medico Franco Denti.
BELLINZONA - Come si sente chi, da mesi, si vede puntare il dito contro per il fatto di avere scelto di non farsi vaccinare? Col Covid che è tornato protagonista, Tio/20Minuti ha incontrato a Bellinzona cinque donne non vaccinate. Tutte over 60, dunque in età a rischio. Ai loro dubbi replica Franco Denti, presidente dell'Ordine dei medici ticinesi.
«Non resta nel corpo a lungo» – Denti rassicura, in parte, la signora. «Questo vaccino non resta nel corpo a lungo. Fa il suo dovere e poi viene smaltito. Tanto è vero che ci troviamo a dovere fare un richiamo. Non ha senso parlare di effetti collaterali a lungo termine dunque. Sono stati vaccinati milioni di persone in pochissimo tempo, abbiamo una panoramica a 360 gradi su quello che può potenzialmente accadere».
Tamponi che potrebbero non contare più – Lisa è terrorizzata dall’idea che subentri anche in Svizzera la strategia del 2G. Con i tamponi a non valere più nulla. «Del vaccino non mi fido. Anche perché non vedo risultati incoraggianti: i casi in Paesi super vaccinati sono riesplosi. Perlomeno il tampone non ti dà false certezze. Il certificato Covid invece fa entrare la gente ovunque per poi permetterle di comportarsi come se niente fosse».
Senso di colpa – «Sembra che sia sempre colpa solo della gente – dice Claudia che si sente disorientata –. Non si accetta che per una volta l’uomo sia impotente di fronte a qualcosa di più grande. Non capisco dove stiamo andando. Io ho la convinzione che se dovessi prendere il Covid, lo prendo comunque in forma curabile da casa».
«Manca la solidarietà» – Un atteggiamento, a detta del medico, piuttosto diffuso e presuntuoso. «Nessuno di noi ha la garanzia della vita eterna – sostiene Denti –. In questa società sta mancando la solidarietà. Ognuno di noi deve sapere che prima o poi incrocerà il Covid. L'individualismo non porta da nessuna parte».
Incubo depressione – Loredana è altrettanto confusa. «Io ho una malattia autoimmune. Anche se volessi, non mi potrei vaccinare. Noto un grande caos comunicativo. Le autorità politiche e sanitarie non sono mai riuscite a darci garanzie. E ora ci attaccano. Che vaccino è un vaccino che comunque permette di infettare? Si continua a parlare di lockdown, non considerando che la depressione fa abbassare ulteriormente il sistema immunitario».
«Non si vuole colpevolizzare nessuno» – «Per quanto riguarda il Ticino, nonostante tutto siamo messi bene – replica Denti –. Il rischio di lockdown al momento è scongiurato. Ma va mantenuta alta la guardia. Capiamo le difficoltà in cui si trovano i cittadini. Non si vuole colpevolizzare nessuno. È chiaro che sono stati fatti errori, come la riduzione dei posti letto. Servirebbe inoltre forse tornare ad avere degli ospedali Covid».