Conseguenze per tutti
Tuttavia, contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere, a patire il caldo non sono solo gli anziani o le persone più fragili. «L’impressione, anzi, è che gli anziani abbiano recepito meglio le raccomandazioni e l’invito alla prudenza delle autorità. Buona parte delle segnalazioni arrivate dal pronto soccorso, infatti, non riguardano gli anziani, ma le categorie più giovani e in salute», sottolinea Lepori. Spesso, infatti, sono proprio le fasce più attive della popolazione a sottovalutare i rischi legati alla canicola. «Si vedono ancora in giro persone intente a fare jogging durante la pausa pranzo, sotto il sole di mezzogiorno. Fare sport è importante, ma sarebbe preferibile concentrare l’attività fisica al mattino presto, quando il clima è più fresco. Anche perché può capitare a tutti di non accorgersi di essere disidratati e di stare male».
Fortunatamente, «la maggior parte dei pazienti avverte solo un leggero malore o una temporanea perdita di conoscenza, accompagnati spesso da nausea e mal di testa. Sintomi legati alla disidratazione». Il tutto, di solito, si risolve nel giro di qualche ora, senza che sia necessario il ricovero in ospedale: «Si provvede a reidratare il paziente attraverso le flebo e, se non ci sono complicazioni, viene dimesso». Diverso, invece, il caso delle persone più anziane, soprattutto se presentano patologie. «In questo caso, il caldo può provocare problemi maggiori all’organismo, e spesso si preferisce ricoverare il paziente per qualche giorno, in modo da riequilibrare lo scompenso».
Comportamento da rivedere
Di fronte a estati sempre più calde, però, secondo il dottor Lepori occorre rivedere il nostro comportamento. «Sul posto di lavoro, ad esempio, nel corso degli anni sono stati introdotti diversi accorgimenti per scongiurare le conseguenze del caldo sulla salute dei dipendenti. Al contrario, nella sfera privata spesso si tende a sottovalutare la situazione, pensando di essere immuni. Con il cambiamento climatico sempre più evidente anche alle nostre latitudini, invece, dovremmo interrogarci sui nostri comportamenti e sulle ripercussioni sulla nostra salute».
Curare anche il pianeta
Dello stesso avviso anche Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici del Canton Ticino: «È indubbio che abbiamo a che fare con un caldo anomalo, e che questo stia avendo un impatto negativo sulla salute, in particolare su quella delle persone più fragili». Una situazione che «dovrebbe spingere i politici a preoccuparsi della salute del nostro pianeta». Gli studi medici, conferma Denti, nelle ultime settimane sono piuttosto sollecitati: «Il caldo, infatti, impone di adattare le terapie delle persone che soffrono di patologie croniche. Di conseguenza, sono diverse le richieste di un consulto medico o di una visita. Vale la pena, quindi, ribadire le raccomandazioni: bere molto, evitare di uscire nelle ore più calde della giornata, mangiare piatti leggeri e freschi».